E' giusto che l'OMS imponga l'utilizzo delle mascherine anche all'aperto?

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E' giusto che l'OMS imponga l'utilizzo delle mascherine anche all'aperto?

L'Organizzazione Mondiale della Sanità rivede le indicazioni e invita a indossare i dpi anche all'aperto per limitare la diffusione del Covid-19. Ma poi prosegue: "Da sole non bastano, ma servono a proteggere se stessi e gli altri".

Diffuse dall'OMS le nuove linee guida per l'uso delle mascherine, le quali dovrebbero essere indossate sempre, anche nei luoghi pubblici, perché «forniscono una barriera per le goccioline potenzialmente infettive». In precedenza l’OMS aveva sostenuto che non ci fossero prove sufficienti per dire che le persone sane dovessero indossare la mascherina, anche se è stata largamente consigliata ed obbligata.

Cosa è cambiato? Quali nuovi studi hanno portato a questo ennesimo cambio di posizione? Perchè la maggior parte delle "references" è a firma "cinese"? Se è risaputo che portare a lungo fa male perchè obbligarla su larga scala? Di seguito l'elenco dei maggiori effetti collaterali da uso prolungato della mascherina.

Effetti Collaterali:

- Irritazione della pelle
La problematica più frequente è quella dell’irritazione della pelle del viso, soprattutto quando si utilizzano soluzioni perfettamente aderenti al volto, come le mascherine Ffp2 ed Ffp3 (quelle con la valvola). La pressione esercitata sulla cute può causare arrossamenti, secchezza o piccole screpolature. Le più comuni mascherine chirurgiche, invece, non sembrano portare questa problematica poiché rimangono più "morbide" e non aderiscono perfettamente al viso ma possono causare danni più nefasti in quanto fanno da raccoglitore di germi e batteri.

- Effetti transitori
A proposito di pelle e di germi e batteri, le alterazioni che danno le mascherine sulla pelle sono generalmente a carattere transitorio. Ogni tanto, con quelle più strette o difettose, possono verificarsi delle ecchimosi, e durano un po' di più. Alcune volte, invece, possono esserci reazioni allergiche alla gomma delle mascherine. I problemi maggiori, riguardano i soggetti con dermatiti già esistenti, in quanto chi ha psoriasi o dermatite seborroica c'è un peggioramento nelle zone di occlusione della mascherina come nei solchi naso-genieni, mento e regioni retro-auricolari.

- Problemi respiratori
Soprattutto nel caso delle mascherine con la valvola (Ffp2 ed Ffp3) la respirazione potrebbe farsi più affannosa specialmente durante quelle attività che richiedono più ossigeno. In ogni caso, costituiscono una barriera perché rallentano lo scambio tra l’anidride carbonica espirata e l’ossigeno esterno. Il rischo maggiore nasce quando si eseguono lavori fisici o si pratica intensa attività che necessitano di maggiore ossigeno, i rischi maggiori sono legati all'anidride carbonica che rimane "intrappolata" nella mascherina, e si respirano ridotte quantità di ossigeno. Se questa condizione si potrae a lungo, si può assistere alla comparsa di sintomi come mal di testa, giramenti di testa, confusione e, nei casi più gravi, anche svenimento.

Alla luce di questi principali effetti collaterali come può l'OMS diramare queste nuove linee guida? Considerato che andiamo incontro all'estate i contagi calano ovunque, le terapie intensive si svuotano, come si può intraprendere tale strada con questa semplicità?

A queste domande non bisogna rispondere con semplice retorica, ma con documenti che non siano principalmente a firma cinese o disposti da gruppi di scienziati da salotto con evidenti conflitti di interessi escludendo dal dibattito tutti gli scienziati e ricercatori che, con documenti alla mano, vogliono partecipare al dibattito scientifico, apportando il loro sapere per il bene della popolazione.

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